Teatro, Spettacoli e formazione individuale

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Spaesamenti – quel che resta di un terremoto

 di Monica Mosolo con Matteo Beltrame, Simona Cois, Daisy De Benedetti, Doriana Legge, Monica Mosolo 2016

C’è un filo sottile che lega L’Aquila al Friuli. Due terre lontane tra loro, ma accomunate dalla tragica esperienza del terremoto, che ha segnato profondamente il territorio e la gente che lo abita. Che cosa si cela dietro una ricostruzione considerata così esemplare da dare il nome a un modello post-sismico, il “modello Friuli”? E cosa è successo a L’Aquila, dopo che i riflettori su quel sisma si sono spenti? Uno spettacolo che unisce la musica alla storia, la poesia all’indagine. Perché “non dimenticare” non significhi solo ricordare il passato, ma anche avere gli strumenti per interpretare il presente. 

“Non so quanto ci vorrà perché noi si prenda seriamente atto di appartenere a un Paese sismico. Eppure basta un’occhiata. Soprattutto in Appennino, nei giorni chiari o nelle notti di luna, capita di sentirla respirare, la dea degli Abissi. Succede quando ti si apre a perdita d’occhio una processione inconfondibile di alture arcigne, inquiete e irregolari. Alture simili al mare quando il vento cambia direzione. È lì che si intuisce di appartenere a un Paese speciale, dove la lettura di superficie non basta, e si ha bisogno di sapere cosa c’è sotto. Anche senza conoscere la sequenza delle catastrofi, ci si accorge che lì si cela la chiave di tutto. Forse l’anima stessa dell’Italia.” 

Paolo Rumiz